top of page

Fattore acqua: ambiente, igiene, etica, economia.

  • Immagine del redattore: Podcast Didattici-Ed. Civica
    Podcast Didattici-Ed. Civica
  • 10 gen 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 12 feb 2021


L’acqua è molte cose: chiama in causa la nostra idea di sostenibilità; ci costringe a pensare in forma complessa la parola economia, allargandola alle contingenti dimensioni dell’ecologia, oltre le questioni finanziarie, contabili e politiche. Parlare di acqua significa tentare di mettere a fuoco molte questioni per promuovere una condizione del “fare”: sensibilizzare a un intervento corretto sulle risorse idriche che ne garantisca la qualità e, insieme, riconoscere nell’uso dell’acqua un fattore che interviene sugli effetti dei cambiamenti climatici; rimuovere paure e, allo stesso tempo, non sottovalutare le emergenze o le necessità.


Parlare di acqua (in termini di disponibilità, distribuzione, utilizzo...) significa tentare di mettere a fuoco questioni per promuovere innanzitutto una condizione del “fare”: sensibilizzare interventi sulle risorse idriche che ne garantiscano la qualità; riconoscere nell’uso dell’acqua un elemento critico in grado di generare alterazioni di delicati equilibri naturali; prestare attenzione ai comportamenti quotidiani, non sottovalutando emergenze o necessità. Qualità e accesso all’acqua sono fattori determinanti per l’igiene e la salute pubblica; per la virtuosa integrazione di processi di mitigazione e adattamento; per la gestione sostenibile delle risorse (ambientali, sociali, economiche); per un corretto sviluppo delle imprese, motivate a un utilizzo razionale, efficiente e responsabile della risorsa.


Si propongono di esplorare questi temi e i numerosi nessi che li legano. Un supporto e uno stimolo per chi ad essi è interessato.

L’acqua è molte cose: chiama in causa la nostra idea di sostenibilità; ci costringe a pensare in forma complessa la parola economia, allargandola alle contingenti dimensioni dell’ecologia, oltre le questioni finanziarie, contabili e politiche. Una dimensione che è evidente nell’intervento di Luigi Einaudi nel testo tratto dalla rivista “La Riforma Sociale”1 che abbiamo riportato di seguito a questa breve presentazione; invocando l’interesse collettivo, le questioni etiche e le responsabilità pubbliche e private; proponendo un suggestivo dibattito politico che ne ritrae la lunga importanza storica.


L’acqua è essenzialmente un bene pubblico, e nel suo utilizzo si misurano le diverse sensibilità culturali proprie di ogni società umana che pensi in termini di futuro. In quanto bene pubblico è una risorsa che, come tutte le risorse verso le quali occorre prestare attenzione e sollecitare un’educazione al consumo, richiede l’adozione di pratiche virtuose da parte di tutti i soggetti attivi: le imprese, gli operatori economici, i consumatori.

Per le imprese, in particolare quelle della produzione della carta, significa preoccuparsi del clima, dell’energia, del consumo responsabile, dell’accesso all’acqua. Per gli operatori economici implica preoccuparsi giustamente del suo “peso”, ovvero dei costi e delle economie (in termini di investimenti, tecnologie, infrastrutture) che rendono l’acqua fruibile per tutti; per i consumatori rappresenta un tema che insiste sul diritto imprescindibile all’accesso e alla distribuzione diffusa, aspetto in base al quale emerge la necessità condivisa di un’educazione al consumo responsabile.

Più precisamente.

Come sottolinea Laura Achene, l’acqua è un bene su cui occorre lavorare. Un bene su cui diventa sempre più importante intervenire per garantirne qualità e sicurezza. Aspetti necessari al consumo umano e alla salute pubblica per il quale è necessario un percorso di gestione tramite Water Safety Plans o Piani di sicurezza dell’Acqua (PSA), introdotti nel 2004 a livello internazionale dall’OMS mediante un approccio di valutazione del rischio globale che comprende tutte le fasi della filiera idrica dalla captazione al consumatore. La questione in questo caso è in che modo la qualità e l’accesso all’acqua siano fattori determinanti per il mantenimento di igiene e salute pubblica.

Allo stesso tempo l’acqua e il suo uso, ci invita a riflettere Alessandra Goria, possono entrare in relazione con le politiche climatiche volte al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Una possibilità che si concretizza soprattutto se l’acqua è assunta come un fattore di produzione di energia, concorrendo alla sicurezza alimentare e al raggiungimento di adeguate condizioni di salute funzionali allo sviluppo.

Non si tratta solo di garantire una qualità dell’acqua, o di preoccuparsi della distribuzione, ma anche di comprendere come l’acqua possa essere posta in relazione agli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, nel doppio versante: quello della “mitigazione”, ovvero degli interventi mirati ad “aggredire” le cause dei cambiamenti climatici (p.e. riduzione delle concentrazioni dei gas serra in atmosfera) e quello dell’ “adattamento” (p.e.: l’uso e l’intervento dell’acqua all’interno di politiche per la sostenibilità, in relazione ai cambiamenti climatici).

Se l’acqua, come fonte di energia rinnovabile, si presta ad essere sfruttata nel disegno delle politiche di riduzione delle emissioni climalteranti, lo sviluppo di tecniche per l’uso più efficiente dell’acqua in agricoltura e nei settori più vulnerabili alla variabilità del clima potrebbe infatti giocare un ruolo importante per l’adattamento ai cambiamenti climatici all’interno delle politiche per la sostenibilità.

In merito a questo aspetto, il contributo di Antonio Massarutto pone l’accento sulle problematiche della risorsa acqua, affrancandosi dal dibattito sulla presunta scarsità (né di quella dolce, né di quella salata che si può dissalare). Il problema dell’acqua, prosegue, non è neppure conseguente al consumo, un dato che in realtà non è critico. Anche perché, osserva, “le risorse idriche non sono costituite da uno stock finito, come avviene per i combustibili fossili. L’acqua è un flusso che costantemente si rinnova con il ciclo dell’evaporazione e delle precipitazioni”.

Il vero tema della scarsità, sottolinea Massarutto, è l’accesso all’acqua a costi ragionevoli. Un tema che non implica, appunto, la scarsità dell’acqua, ma la possibilità di accesso, anche perché l’acqua non è presente in modo omogeneo sul pianeta: di fronte ad aree che ne sono ricchissime e nelle quali dell’acqua si fa uso, abuso e spreco, ne esistono molte altre che ne dispongono in quantità scarsissime, o comunque insufficienti. Ne consegue che il problema dell’acqua, in una visione planetaria, diventa quello della sua corretta gestione, del consumo intelligente, appunto.

Un “Consumo intelligente” che coinvolge le imprese, sottolinea Silvio De Girolamo, che le riguarda in prima persona nella “gestione dell’acqua” sia come comportamento industriale, sia nella regolamentazione dell’utilizzo dell’acqua da parte dei consumatori. Se il ruolo delle imprese nella gestione della risorsa acqua è tema centrale e se al centro delle preoccupazioni volte alla sostenibilità sta la questione di come la tecnologia possa aiutare il corretto utilizzo, l’efficienza e il riciclo di questa risorsa fondamentale, anche l’attenzione alla diffusione di best practices per favorire il ruolo attivo e la sensibilità che oggi i consumatori sono in grado di dimostrare non è meno rilevante.

Dalla lettura di questo quadro complessivo osserviamo come le riflessioni in merito al fattore acqua sono molteplici e si districano nel complesso sistema della sfera individuale e delle organizzazioni sociali, industriali e politiche. A partire da questo quadro, rappresentato nella formula più estesa e plurale, possiamo avere un affresco degli articolati interessi che ne determinano la gestione ed il dibattito rispetto ad un diritto fondamentale per la vita umana.





 
 
 

1 comentário


Podcast Didattici-Ed. Civica
Podcast Didattici-Ed. Civica
30 de jan. de 2021

👍

Curtir

© 2021 Creato dagli Alunni delle classi 3A e 3B della scuola sec. di I grado del plesso di Tolve (PZ).

  (Direzione Prof. Antonio Velucci)  

bottom of page